Brano: [...]cali, su basi di confusione ideologica che di fatto non favorirono lo sviluppo della coscienza di classe dei lavoratori messinesi, l’altro troncone del movimento, raccolto nella Camera del lavoro e continuatore della tradizione riformista in costante collegamento con il Partito socialista, si mosse per la ricostruzione della città. La memorabile celebrazione del Primo Maggio 1912 concluse la prima fase della lotta di questo sindacato, dando alla Festa del Lavoro il carattere di manifestazione unitaria della cittadinanza contro la politica governativa.

Le varie alleanze con le classi borghesi, per quanto giustificate dalle particolari condizioni della città, aumentarono i contrasti tra i due movimenti socialisti e contribuirono all’inasprimento delle contraddizioni interne al socialismo cittadino. Si svolsero fra i gruppi aspre polemiche, come quella nata dall’impresa libica (1911), che aveva visto il Toscano, confortato dall’analoga posizione del De Felice a Catania, favorevole alla guerra, mentre Lo Sardo sosteneva la tradizionale linea anticolon[...]

Brano: [...]ro Mussolini, alcuni antifascisti di Castelfiorentino furono minacciati di morte in caso di esito letale per il “duce”.

Dopo le Leggi eccezionali fasciste del novembre 1926 la lotta politica continuò in varie forme clandestine. Fra le manifestazioni dimostrative più riuscite, si ricordano l’esposizione delle bandiere rosse issate sul campanile di S. Verdiana a Castelfiorentino in occasione del I Maggio e i volantini comunisti inneggianti alla Festa del Lavoro che,; nel 1931, durante la notte furono lanciati da due auto, partite contemporaneamente da Poggibonsi per Siena e da Empoli per Colle. Questa iniziativa inferocì i fascisti, tanto che alcuni di loro, gettatisi all’inseguimento da Castelfiorentino, giunti a Poggibonsi uccisero per errore un giovane camerata che a sua volta stava fuggendo. Gli assassini rimasero poi nascosti in una villa ospitale e al successivo processo, svoltosi per le pressioni dell’opinione pubblica, un solo fascista fu condannato a 6 mesi di reclusione per « porto abusivo di armi »!

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Brano: [...] all’aprile del 1931. In genere, in questa zona, tutti gli anni, sia nel 1928, nel ’29, nel ’30, ’31, *32, ’33, nel ’34 (posso citare fino al 1934 in quanto ho vissuto alla luce del sole fin allora e quindi ricordo bene questi fatti, mentre dal 1934 in poi non li ho potuti che apprendere nel carcere dai compagni che ci venivano a raggiungere), dicevo che in uel periodo ed anche negli anni successivi particolarmente in due date: per il li Maggio, Festa del Lavoro, e per il 7 Novembre, anniversario della Rivoluzione russa, nella Valdelsa, con al centro particolarmente Empoli, non rimanevamo mai passivi, non facevamo mai passare queste date senza che vi fosse la presenza dell’antifascismo e la protesta dell’antifascismo. Quindi: lancio di manifestini, scritte sui muri, ecc. Il fascismo però ormai era abituato, sapeva che la notte del 30 aprile e la notte del 6 di novembre erano notti in cui gli antifascisti si facevano vivi e distribuivano, nelle varie strade e nei vari centri, certa stampa, o affliggevano ai muri certi manifesti, o facevano certe scrit[...]